CADUTA VERTICALE PER IL MERCATO AUTO IN MAGGIO (-17,56%)

Caro carburante e caro assicurazione deprimono la già debole domanda di auto

E’ particolarmente pesante la flessione delle vendite di autovetture registrata in maggio. Secondo i dati diffusi oggi dal Ministero dei Trasporti le immatricolazioni nel mese sono state 204.607 con un calo del 17,56 % rispetto al maggio 2007. Questo negativo risultato porta il consuntivo dei primi cinque mesi dell’anno a quota 1.073.570 con una contrazione del 10,04% sullo stesso periodo del 2007.

La pesante caduta della domanda in maggio è un’ulteriore conferma che il mercato italiano dell’auto è entrato in crisi. Tra l’altro un quadro particolarmente cupo emerge anche dall’inchiesta congiunturale mensile condotta a fine maggio dal Centro Studi Promotor sul mercato dell’automobile. La rilevazione conferma non soltanto la pesante caduta delle vendite, ma anche un fortissimo calo dell’affluenza di visitatori nei saloni espositivi dei concessionari e una fortissima riduzione nell’acquisizione di ordini. In particolare ben l’89% dei concessionari segnala bassa affluenza, mentre addirittura il 93% segnala un basso livello di raccolta di ordini. L’indicatore di fiducia che il Centro Studi Promotor elabora sulla base dei risultati delle sue inchieste, indicatore che aveva fatto registrare un forte calo in marzo e un piccolo rimbalzo in aprile, scende ancora in maggio, portandosi ai livelli minimi registrati nella grande crisi del mercato dell’auto del 1993.

Questi dati sulla situazione e sulle prospettive delle vendite di autovetture giungono mentre si attenuano le preoccupazioni per il quadro economico, che ovviamente è uno dei principali elementi che influiscono sulla domanda di autovetture. Infatti a livello internazionale la crisi dei mutui subprime desta minori preoccupazioni rispetto al recente passato e sembra essere tutto sommato gestibile, sia pure con difficoltà. A ciò si aggiunge poi che la stima preliminare dell’Istat sul PIL dell’Italia nel primo trimestre 2008 indica una crescita congiunturale dello 0,4% e ciò fuga, almeno per il momento, lo spettro della recessione. Il quadro politico italiano appare infine, dopo un lungo periodo di tensioni, particolarmente disteso ed anche il clima di fiducia dei consumatori ne risente. La brusca caduta dell’indicatore dell’Isae cominciata all’inizio del 2007 si è arrestata in marzo, in aprile vi è stata un piccola crescita e in maggio un più significativo recupero.

Questi elementi di minor preoccupazione non si riflettono però sul mercato dell’auto, che, non solo deve fare i conti con il fallimento degli incentivi alla rottamazione nella formula depotenziata con cui sono stati riproposti nel 2008, ma anche col fatto che sulle decisioni di acquisito degli automobilisti pesano certamente le preoccupazioni per il livello raggiunto dai costi di esercizio ed in particolare dalla spesa per il carburante. Sul prezzo alla pompa di benzina e gasolio stanno influendo non soltanto la crescita del costo del greggio, ma anche fenomeni distorsivi chiaramente messi in luce dagli elevati utili conseguiti dalle società petrolifere e dal fatto che i prezzi della benzina e quelli del gasolio, al netto della componente fiscale, si mantengono sistematicamente e significativamente al di sopra delle medie europee. Non va poi dimenticato che anche i premi per le coperture assicurative RC auto, peraltro obbligatorie, si mantengono elevatissimi. Occorrono quindi interventi immediati per tagliare superprofitti che il settore auto non può più permettersi e i tagli devono essere attuati restituendo risorse agli automobilisti per sostenerne la capacità di spesa a vantaggio del settore dell’auto e dell’intera economia.