BRUSCA FRENATA IN GIUGNO PER L’AUTOMOBILE IN EUROPA (-8,1%)

Domanda di auto fortemente penalizzata dal quadro economico

Doccia scozzese per il mercato europeo dell’auto. Nell’area UE 27+EFTA, dopo la crescita del 7,6% in maggio, si registra in giugno un calo dell’8,1%. I principali elementi che emergono dai dati diffusi oggi dall’Acea sono essenzialmente questi: il mercato italiano è entrato in una situazione di stagnazione su bassi livelli da cui non sembra destinato a uscire a breve; la forte ripresa del mercato tedesco in atto dal dicembre scorso si è interrotta; i cinque maggiori mercati (Germania, Italia, Francia, Regno Unito e Spagna) complessivamente considerati, si confermano in calo (-8,3%); l’insieme dei mercati minori, che fino a maggio appariva in ripresa, accusa in giugno una flessione (-7,5%).

Il mercato italiano, dopo un calo del 23,1% nel primo trimestre dovuto al confronto con un primo trimestre 2010 ancora interessato dalla coda degli incentivi dell’anno precedente, da aprile ristagna sui livelli molto depressi dello scorso anno e le ultime previsioni per l’intero anno collocano le immatricolazioni al di sotto di 1.800.000, livello talmente basso che per trovare volumi inferiori occorre risalire alla grande crisi del 1993-1996. Le difficoltà del mercato italiano sono legate essenzialmente al fatto che anche l’economia è in stagnazione dalla fine dell’estate dell’anno scorso. Gli operatori del settore speravano che una spinta alla domanda potesse venire dalla manovra oggi in approvazione alla Camera. In effetti questo provvedimento non prevede misure che possano dare un impulso alla ripresa dell’economia ed anzi per le famiglie si configura come una stangata. Difficile quindi pensare ad una ripresa a breve del mercato dell’auto, tanto più che in questa prima parte del 2011 pesano i rincari della benzina e l’accanirsi del fisco sul settore (aumenti di accise, aumenti dell’imposta sulle assicurazioni, riforma Ipt, superbollo).

La vera sorpresa dei dati di giugno è, però, il calo (sia pur lieve) delle immatricolazioni in Germania. Questo paese, che è il maggior mercato dell’auto del continente, dopo generosi incentivi che avevano influenzato positivamente la domanda fino a novembre 2009, dal dicembre di quell’anno aveva subito un pesante effetto dopo-incentivi, con cali rilevanti fino al novembre scorso. Poi si è delineata una robusta ripresa che però in giugno si interrompe con un calo dello 0,3% sul livello già molto depresso del giugno 2010. I prossimi mesi diranno se la contrazione di giugno è soltanto un incidente di percorso o se la ripresa dell’auto è finita anche in Germania.

Giugno è stato negativo anche negli altri tre mercati che compongono l’area dei cinque grandi, area che complessivamente vale il 76% del mercato UE27+EFTA. In Francia vi è stato un calo del 12,6% che conferma la prosecuzione dell’effetto dopo-incentivi. Il mercato del Regno Unito accusa la dodicesima contrazione consecutiva (-6,2%) e il mercato spagnolo resta in coma profondo (-31,4% in giugno, -26,8% nel primo semestre). Mentre nel resto del mondo il mercato dell’auto è in ripresa e in molti mercati importanti è in pieno sviluppo, si conferma l’anomalia europea (ed italiana) di una domanda di autovetture debole in quanto fortemente penalizzata da un quadro economico pure debole e dalla mancanza di una credibile politica per lo sviluppo.