Italia e paesi nuovi membri UE locomotive del mercato europeo
Si chiude con una lieve crescita il consuntivo 2007 delle vendite di autovetture in Europa. Secondo i dati diffusi oggi dall’Acea le immatricolazioni sono state 15.958.871 con un incremento sul 2006 contenuto nell’1,1% e dovuto esclusivamente al buon andamento delle vendite nei paesi nuovi membri della UE. Il contributo di quest’area al mercato europeo, pur essendo passato dal 6,4% del 2006 al 7,3% del 2007, rimane ancora modesto. In valori assoluti le immatricolazioni di auto nuove nei paesi nuovi membri UE sono passate da 1.017.240 unità del 2006 a 1.164.664 unità del 2007 con un incremento del 14,5%. Va però notato che questo tasso di crescita, pur importante, riflette soltanto in parte l’andamento del processo di motorizzazione di massa nei paesi dell’Est europeo, processo che sta procedendo a ritmo sostenuto, oltre che con l’immatricolazione di vetture nuove, anche grazie ad importanti volumi di importazioni di auto usate.
A fronte dell’andamento dinamico dei nuovi mercati dell’Est, il resto dell’Europa segna il passo. Nei diciotto mercati nazionali dell’Europa Occidentale le immatricolazioni fanno registrare un incremento dello 0,2%. Si tratta ovviamente di un tasso di crescita estremamente modesto, ma che consente tuttavia di valutare positivamente l’andamento del 2007 nel nostro continente perché negli altri grandi mercati che, come l’Europa Occidentale, sono motoristicamente avanzati, e cioè in Giappone e negli Stati Uniti, si sono registrati cali di vendite. Sul risultato dell’auto in Europa Occidentale ha influito in maniera decisiva l’andamento dei primi due mercati nazionali del continente: quello tedesco e quello italiano. In Germania la crescita di tre punti dell’aliquota dell’Iva all’inizio del 2007 ha innescato una frenata delle vendite che non è stata superata con il passare dei mesi per effetto di altri elementi negativi che si sono via via aggiunti. Questi fattori hanno portato il mercato tedesco a chiudere il 2007 con un calo del 9,2%. Il mercato italiano, invece, grazie agli incentivi alla rottamazione, ha fatto registrare il nuovo record di immatricolazioni, con una crescita del 7,1% sul 2006, che ha portato l’Italia a fare da locomotiva al mercato europeo dell’auto.
Le prospettive per il 2008 sono di ulteriore crescita sostenuta per i mercati dei paesi nuovi membri dell’Unione Europea, ma contemplano una possibile evoluzione negativa per la domanda nei paesi dell’Europa Occidentale. In quest’area la domanda dovrebbe subire il progressivo rallentamento della congiuntura economica in un quadro reso difficile anche dall’alto costo dei carburanti. D’altra parte, come avviene per l’Italia, il parco circolante della maggior parte dei paesi dell’Europa Occidentale ha necessità di essere rinnovato a ritmo accelerato per cercare di contenere l’impatto negativo sull’ambiente, in particolare delle emissioni di anidride carbonica (CO2). Se la via italiana al rinnovo del parco basata sugli incentivi alla rottamazione avesse successo anche in altri paesi del continente, naturalmente il quadro dell’intero mercato europeo potrebbe radicalmente cambiare.