AUTO UE: NOVEMBRE DISCRETO (+4,5%), STAGNAZIONE PER L’INTERO 2019

Congiuntura economica e insufficienti incentivi frenano l’avvio della transizione all’elettrico

E’ in moderata crescita in novembre il mercato dell’auto in Europa. Le immatricolazioni nell’area UE+Efta crescono del 4,5%. Il consuntivo dei primi undici mesi dell’anno si chiude invece con un calo dello 0,3% a quota 14.542.126 auto immatricolate. Il mercato europeo dell’auto sta dunque procedendo all’insegna di una sostanziale stagnazione compatibile con lo scenario di bassa crescita che sta caratterizzando l’area. Sull’andamento del 2019 oltre alla debolezza dell’economia hanno però pesato anche fattori specifici riferibili al settore dell’auto. In particolare ha inciso negativamente sulla propensione all’acquisto di nuove autovetture la demonizzazione del diesel, che ha creato forte incertezza negli automobilisti che devono sostituire una vettura con questo tipo di motorizzazione perché il mercato non offre al momento soluzioni alternative altrettanto economiche e versatili. E la conseguenza è un rinvio di sostituzioni già mature, mentre coloro che stanno comunque sostituendo un diesel riacquistano altri diesel o vetture a benzina, mentre benefici limitati si hanno per le motorizzazioni a basso o nullo impatto ambientale che fanno registrare forti tassi di crescita in termini percentuali, ma numeri assoluti ancora molto piccoli.

Un peso notevolissimo sul mercato europeo hanno i cinque maggiori paesi dell’area e cioè, nell’ordine per immatricolazioni di autovetture, Germania, Regno Unito, Francia, Italia e Spagna. Il mercato tedesco è quello che ha fatto registrare il maggior numero di immatricolazioni ed è anche l’unico in crescita tra i cinque grandi. Le vendite in Germania nei primi undici mesi del 2019 sono state 3.323.878 con un incremento sullo stesso periodo del 2018 del 3,9%. Nell’intero anno le immatricolazioni in Germania dovrebbero toccare quota 3.570.000 unità, il miglior risultato degli ultimi vent’anni dopo quello del 2009 fortemente sostenuto da bonus ambientali. Gli operatori tedeschi dell’auto ritengono tuttavia che nel 2020 il buon risultato del 2019 non sarà replicabile in quanto le vendite si attesteranno su un livello di circa 3.350.000 unità. La Francia ha chiuso il consuntivo dei primi undici mesi con un calo dello 0,2% e la domanda di auto è dunque anche qui in stagnazione, così come in Italia (-0,6%), mentre più negativo è il risultato del Regno Unito (-2,7%) che ha risentito per tutto l’anno delle incertezze legate alla Brexit e ancora più negativo è il risultato del quinto dei grandi mercati, la Spagna, che accusa un calo del 5,7% nonostante un notevole ricorso alla pratica dei chilometri zero.

In sintesi, il mercato dell’auto dell’Unione Europea e dell’Efta – secondo Gian Primo Quagliano, presidente del Centro Studi Promotor – nonostante l’exploit della Germania, non raggiungerà neppure nel 2019 il massimo toccato nel 2007 a quota 16 milioni di immatricolazioni ed è inoltre altamente probabile che anche il 2020 sia un anno all’insegna della stagnazione. Il settore dell’auto sta vivendo una vigilia difficile dopo la scelta delle autorità politiche e di tutte le case automobilistiche di puntare decisamente sulle soluzioni elettriche, che, tuttavia, nonostante il lancio di tanti nuovi modelli interessanti, stentano ad affermarsi in maniera significativa senza il supporto di forti investimenti in incentivi e in infrastrutture.

Bologna, 17 dicembre 2019