Il gap sui livelli ante-crisi si riduce, ma resta di 900.000 immatricolazioni
Ancora un segnale forte dal mercato europeo dell’auto. In novembre le immatricolazioni nei 28 paesi dell’Unione Europea sono state 1.148.618 con una crescita del 5,8%. A questo primo dato positivo se ne aggiunge un secondo ed è il fatto che la crescita è diffusa in quanto interessa tutti i paesi dell’area tranne tre realtà di importanza limitata (Bulgaria, Irlanda e Olanda). Sempre in novembre, le vendite di autovetture nella UE sono trainate soprattutto dai cinque maggiori mercati (75,1% delle immatricolazioni). Tra questi il più dinamico è certamente la Spagna, che mette a segno una crescita del 13,5% contro l’incremento complessivo della UE che, come si è detto, è stato del 5,8% e decisamente positivi e con crescite sopra la media sono anche i risultati della Francia (+8,5%) e dell’Italia (+8,2%), mentre il grande mercato tedesco contiene lo sviluppo nell’1,5% e il mercato del Regno Unito, che nel 2015 aveva fatto registrare il nuovo record di immatricolazioni, cresce del 2,9%.
Ancora migliori di quelli di novembre sono i risultati dei primi undici mesi dell’anno. Le immatricolazioni hanno toccato quota 13.497.541 unità con un incremento del 7,1% a cui hanno contribuito tutti i paesi dell’area tranne l’Olanda (-8,6%). Secondo il Centro Studi Promotor il mercato dell’Unione Europea chiuderà il 2016 con un volume di immatricolazioni di 14.675.254 e quindi con un livello che sarà ancora inferiore di circa 900.000 unità rispetto al massimo ante-crisi toccato nel 2007. Questo gap dovrebbe però essere recuperato nel corso del 2017. Se così sarà, per l’Unione Europea la crisi dell’auto iniziata nel 2007 sarà durata dieci anni: un periodo molto più lungo di quello dei mercati avanzati extra europei e soprattutto dei paesi in cui più recente è stato l’avvio del processo di motorizzazione di massa.
Per il mercato mondiale complessivamente considerato la crisi iniziata nel 2008 è stata infatti soltanto un modesto incidente in un percorso di crescita decisamente sostenuto. Dopo cali dell’1,7% nel 2008 e dello 0,7% nel 2009, il mercato mondiale dell’auto ha infatti superato già nel 2010 i livelli ante-crisi, lasciando poi spazio a una crescita ininterrotta che porterà le immatricolazioni a quota 68,3 milioni nel 2016 a fronte dei 50,6 milioni del 2007. Come è noto, il ritardo della zona UE è dovuto alle misure di austerity che hanno colpito soprattutto le economie della fascia meridionale dell’area.
I dati diffusi oggi dall’Acea riguardano anche i tre paesi dell’Efta (Islanda, Norvegia e Svizzera) che complessivamente considerati fanno registrare una crescita del 2,2% in novembre e un calo dello 0,3% nei primi undici mesi dell’anno.
Bologna, 15 dicembre 2016