A due velocità le immatricolazioni: Eurozona +3,7%, paesi non euro +10,5%
Cresce per il sedicesimo mese consecutivo il mercato dell’auto dell’Unione Europea. In dicembre nell’area sono state immatricolate 951.329 autovetture con una crescita del 4,7% rispetto allo stesso mese del 2013. Il consuntivo dell’intero 2014 chiude invece a quota 12.550.771 con un incremento sul 2013 del 5,7%, ma con un calo rispetto ai livelli ante-crisi (2007) del 19,4%. La crescita del mercato dell’Unione Europea, che come si è appena detto, è comunque ancora lontano dai livelli ante-crisi, ha interessato nello scorso anno tutti i cinque maggiori mercati dell’area. L’incremento più rilevante lo ha avuto la Spagna (+18.4%) seguita dal Regno Unito (+9,3%), dall’Italia (+4,2%), dalla Germania (+2,9%) e dalla Francia, che fa registrare, però, un incremento minimo (+0,3%).
Per quanto riguarda in particolare l’Italia, sottolinea Gian Primo Quagliano presidente del Centro Studi Promotor, va segnalato che la crescita registrata è molto inferiore al recupero in atto nei Paesi della fascia meridionale dell zona euro che sono stati particolarmente penalizzati dall’austerity imposta da Bruxelles. Il 2014 si chiude infatti con immatricolazioni in crescita del 34,8% in Portogallo, del 21,3% in Grecia, del 18,4% in Spagna e del 17,5% a Cipro. La ragione del ritardo italiano nel recupero del mercato dell’auto va ricercata nel fatto che l’inversione di tendenza nell’andamento delle immatricolazioni verificatasi nel 2014 è dovuta esclusivamente alla pressione della domanda di sostituzione troppo a lungo rinviata, mentre è mancato qualsiasi segnale di miglioramento del quadro economico, che anzi si è aggravato, in particolare per quanto riguarda l’occupazione e la produzione industriale, mentre si profila sempre più concretamente il pericolo della deflazione.
Come avviene ormai da diversi anni all’interno della UE, l’andamento della zona che non ha adottato l’euro è significativamente migliore di quello della zona euro. Nell’intero anno la zona non euro cresce infatti del 10,5%, mentre nell’Eurozona l’incremento delle immatricolazioni è contenuto nel 3,7%. Secondo il Centro Studi Promotor, le prospettive dell’intera Unione per il 2015 sono moderatamente positive, anche se sulle vendite di auto potrebbero influire negativamente le incognite che gravano sul quadro economico. Occorre tuttavia tenere conto che il mercato dell’Unione nella seconda metà del 2014 ha manifestato segnali di rallentamento. Anche in considerazione di questo aspetto la previsione del Centro Studi Promotor per l’intera UE nel 2015 è di una crescita leggermente inferiore al 3%, che porterebbe le immatricolazioni a quota 12.890.000 e quindi su un livello ancora al di sotto del dato ante-crisi del 17,2%.
I dati diffusi oggi dall’Acea riguardano anche i tre paesi dell’Efta. In particolare per la Svizzera il bilancio del 2014 si chiude con un calo dell’1,9%, mentre per la Norvegia vi è una crescita dell’1,4% e per il piccolo mercato dell’Islanda l’incremento è del 31,1%.
Bologna, 16 gennaio 2015