AUTO: SETTEMBRE ANCORA IN ROSSO E PROSPETTIVE PROBLEMATICHE

 

Forti preoccupazioni per l’aumento dell’Iva e per la crisi politica

 

In settembre le immatricolazioni di autovetture sono calate del 2,9% sullo stesso mese del 2012. Il risultato sarebbe stato più negativo se non si fosse verificato negli ultimi giorni del mese scorso una piccola corsa alle immatricolazioni determinata dall’intenzione di evitare l’aumento di un punto dell’Iva a partire da oggi. Il calo di settembre delude l’attesa di un primo segnale di recupero dopo la lunga e nerissima stagione che ha seguito la fine degli ultimi incentivi nel marzo 2010. L’ipotesi di un’inversione di tendenza per il mercato dell’auto è legata essenzialmente alle previsioni di ripresa dell’economia di cui ha parlato insistentemente il Ministro Saccomanni, previsioni basate essenzialmente sul miglioramento del clima di fiducia dei consumatori e delle imprese e sulla crescita modesta, ma significativa, dell’indice della produzione industriale in maggio e giugno (indice che però ha fatto registrare un calo in luglio).

 

Il dato di settembre per le immatricolazioni è un brusco richiamo alla realtà. Infatti la proiezione dei risultati acquisiti dall’inizio dell’anno a fine agosto portava a un volume di immatricolazioni di 1.314.000 per l’intero 2013, considerando invece anche il dato di settembre, la proiezione scende, sia pure leggermente, e si porta a quota 1.310.000, un livello molto depresso e in calo del 47,5% rispetto ai dati ante-crisi (2007). L’attesa del primo segno positivo dopo la lunghissima quaresima si sposta comunque su ottobre ed è basata, oltre che sui dati che abbiamo citato sulla congiuntura economica generale, anche su qualche segnale positivo che proviene dal settore auto. Infatti secondo l’inchiesta sulla fiducia dei consumatori condotta dall’Istat la propensione all’acquisto di autovetture ha fatto registrare un sensibile miglioramento tra il secondo e il terzo trimestre del 2013 e la tendenza ad una crescita delle intenzioni di acquisto emerge anche dalle rilevazioni dell’Osservatorio Findomestic. Pur in un quadro ancora fortemente negativo, un certo miglioramento si registra poi anche nelle valutazioni dei concessionari interpellati nell’inchiesta congiunturale mensile dal Centro Studi Promotor. In particolare, secondo questa fonte, in settembre migliorano i giudizi  dei concessionari sull’affluenza di potenziali acquirenti nelle show room e sulla raccolta di ordini.

 

Questi elementi inducono a ritenere che la svolta per il mercato dell’auto possa verificarsi, come si è accennato, in ottobre. Su questa previsione incombono però l’impatto dell’aumento dell’Iva, in vigore da oggi, e soprattutto le conseguenze, al momento difficilmente prevedibili, delle recentissime vicende politiche. Il mercato dell’auto per ripartire ha bisogno certamente che riparta l’economia, ma ha anche bisogno di un Governo che dimostri finalmente la disponibilità ad affrontare i nodi specifici che hanno fin qui frenato la domanda: un eccesso di tassazione, prezzi dei carburanti e premi di assicurazione al top in Europa, difficoltà del credito e un atteggiamento dei pubblici poteri pervicacemente punitivo nei confronti dell’automobile e degli automobilisti.

 

Bologna, 1 ottobre 2013