Consuntivo 2003 superiore alle attese e prospettive di crescita per il 2004
In dicembre sono state immatricolate in Italia 143.500 autovetture con un calo del 27,55% rispetto allo stesso mese del 2002. L’entità della contrazione non è comunque un segnale di caduta della domanda. In effetti, nel dicembre 2002 le immatricolazioni fecero registrare una crescita eccezionale (+51,41%) dovuta alla scadenza degli incentivi alla rottamazione (poi prorogati in gennaio fino al 31 marzo 2003) che determinò una corsa agli acquisti. Al netto di questo effetto, il risultato del dicembre scorso è molto positivo in quanto decisamente superiore alla media delle immatricolazioni nell’ultimo mese dell’anno. Grazie anche a questo risultato, il consuntivo dell’intero 2003 chiude con 2.251.307 immatricolazioni, con un calo di 28.305 unità (-1,24%) sul 2002, calo inferiore all’entità dell’effetto “corsa all’acquisto” di fine 2002 che determinò un maggior volume di immatricolazioni di circa 70.000 unità.
La valutazione sull’annata automobilistica 2003 è dunque positiva. Dopo un primo trimestre sostenuto dagli incentivi alla rottamazione e un secondo trimestre in netto calo, nell’ultima metà dell’anno la domanda ha fatto registrare un buon recupero dovuto al miglioramento del quadro congiunturale generale, alla presentazione di importanti nuovi modelli e alla forte pressione esercitata dalle case attraverso sconti, promozioni e “chilometri zero”.
Secondo il Centro Studi Promotor questi fattori continueranno a sostenere le vendite anche nel 2004, che beneficerà però pure di altri fattori di stimolo della domanda. In particolare, si farà più incisiva la presenza del Gruppo Fiat, che vedrà proseguire il recupero di immagine e di quote di mercato iniziato nella seconda metà del 2003 e che potrà contare sul pieno apporto dei nuovi modelli lanciati nei mesi scorsi e su altre importanti novità (Idea, Nuova Multipla, Panda 4×4, Alfa Romeo 4×4). La maggior pressione sul mercato del Gruppo Fiat produrrà una risposta adeguata delle case estere, che sono fortemente determinate a difendere ed incrementare le loro quote su un mercato molto importante come quello italiano. La risposta delle “estere” si manifesterà attraverso il lancio di nuovi modelli ed anche sul terreno dei prezzi. Come negli ultimi anni, la crescita dei listini automobilistici si manterrà al di sotto dell’inflazione e vi sarà quindi un calo dei prezzi ufficiali in termini reali. I listini continueranno inoltre ad essere soltanto un punto di riferimento per una politica di sconti, promozioni e “chilometri zero” che tenderà a comprimere i prezzi effettivamente pagati per l’acquisto delle auto. Coloro che compreranno automobili nel 2004 troveranno quindi condizioni favorevoli e a ciò si aggiunge che la domanda sarà sostenuta anche da una forte componente di sostituzione in quanto, poiché le auto acquistate nuove vengono mediamente cambiate dopo sei anni e mezzo, sta maturando la prima sostituzione di una quota importante dell’elevato numero di acquisti determinati dai primi incentivi alla rottamazione (1997-1998). Per tutti questi elementi il Centro Studi Promotor prevede che nel 2004 verranno superati i livelli di vendita del 2003 con un volume di immatricolazioni nell’intero anno di 2.330.000 unità (+3,5%).
L’intonazione sostanzialmente positiva della domanda trova conferma anche nell’inchiesta congiunturale di dicembre del Centro Studi Promotor. Migliorano infatti i giudizi dei concessionari sull’acquisizione di ordini giudicata in dicembre normale o alta dal 47% degli operatori contro il 41% di novembre. Inoltre tra novembre e dicembre è passata dal 47% al 56% la quota di operatori che dichiarano normale o alta l’affluenza nelle show room, mentre anche i concessionari che prevedono domanda stabile o in aumento nei prossimi mesi passano dal 76% al 79%. Cresce poi di un punto e mezzo in dicembre anche l’indicatore del clima di fiducia degli operatori del settore automobilistico.
Per quanto riguarda il mercato dell’usato, il 2003 chiude con una crescita del 10,9% determinata da un forte recupero negli ultimi quattro mesi dell’anno culminato in un incremento del 59,5% in dicembre, dopo crescite del 22,3% in settembre, del 15,8% in ottobre e del 19,7% in novembre.