AUTO ANCORA IN CALO, MA FRENA LA CADUTA

Segnali di minor negatività dall’inchiesta CSP

Come era stato previsto, è a due cifre il calo delle vendite di autovetture in maggio. Secondo i dati diffusi oggi, nel mese scorso le unità immatricolate sono state 209.100 con un calo dell’11%. Questa contrazione è lievemente inferiore a quella media dei primi quattro mesi in cui vi era stato un calo del 13%.

Dall’inchiesta congiunturale mensile del Centro Studi Promotor di maggio emerge una situazione di diffusa preoccupazione degli operatori. Tuttavia diversi segnali autorizzano a ritenere che il mercato stia trovando un nuovo equilibrio su valori decisamente più bassi di quelli dell’ultimo quinquennio, senza che però si prospetti il pericolo di ulteriori cadute. I concessionari valutano decisamente pesante la situazione dell’acquisizione di ordini, ma rispetto ai due mesi precedenti vi è un debole segnale positivo. La percentuale di operatori che dichiarano bassi volumi di raccolta è infatti pari al 70% contro il 73% di aprile e l’84% di marzo. Anche per quanto riguarda le attese per i prossimi tre-quattro mesi si coglie in maggio una indicazione di minore negatività. La percentuale di concessionari che prevedono un’ulteriore diminuzione delle vendite è infatti pari al 45% contro il 49% di aprile. Il lieve miglioramento del quadro che emerge dall’inchiesta congiunturale di maggio, pur in un clima ancora fortemente negativo, si riflette anche sull’indicatore di fiducia degli operatori, che in maggio è in lieve recupero, interrompendo così la caduta iniziata in gennaio.

Anche dalla rilevazione del Centro Studi Promotor sul numero dei visitatori nelle show room dei concessionari, cioè su un fenomeno che consente di cogliere con notevole anticipo i mutamenti dell’orientamento della domanda, vengono indicazioni meno pessimistiche. La differenza in termini di punti percentuali (saldo) tra la quota di concessionari che indicano un flusso di visitatori elevato e quella dei concessionari che indicano un flusso basso è stata pari a -55 in febbraio, per scendere a -75 in marzo e -80 in aprile. In maggio risale a -73. Il dato è sempre fortemente negativo, ma il miglioramento è evidente. Secondo il Centro Studi Promotor il rallentamento della caduta delle immatricolazioni e i deboli segnali che provengono dall’inchiesta congiunturale di maggio non autorizzano certo a ritenere iniziata una ripresa della domanda. Si può comunque affermare che il mercato sta trovando, su livelli più bassi di quelli degli ultimi cinque anni, una linea di supporto su cui dovrebbe tenere per tutto l’anno. Il 2002 potrebbe così chiudersi con 2.100.000 unità immatricolate contro le 2.425.000 del 2001.