Ulteriormente ridotte le previsioni per il 2012
Nono calo consecutivo a due cifre per il mercato automobilistico italiano. In agosto sono state infatti immatricolate 56.447 autovetture con una contrazione del 20,23% sullo stesso mese del 2011. Questo risultato negativo ha portato il consuntivo dei primi otto mesi 2012 a quota 981.030 con un calo del 19,86% sul livello già molto depresso dello scorso anno e ha indotto il Centro Studi Promotor GL events a ritoccare a ribasso la sua previsione per le immatricolazioni nell’intero 2012 che ora si colloca a quota 1.370.000. Si tratta di un livello inferiore del 42% alle immatricolazioni medie annue del periodo precedente la crisi globale dell’economia iniziata nel 2008 e, per l’automobile, ormai superata, dato che il mercato è in forte ripresa in tutto il mondo tranne che nell’area Euro.
La prima delle nove contrazioni a due cifre consecutive di cui si è detto si è verificata nel dicembre 2011 in coincidenza con l’approvazione della manovra “Salva Italia”. La causa principale della grave situazione del mercato è, infatti, l’effetto dei provvedimenti varati per far fronte agli attacchi dei mercati finanziari al debito pubblico italiano. Le misure doverosamente adottate dal Governo, facendo leva sulla fiscalità, hanno avuto un impatto immediato positivo sulle prospettive del debito pubblico, ma fortemente negativo sull’economia reale e, quindi, anche sulla domanda di autovetture. Per cercare di contenere le ripercussioni sfavorevoli sull’economia sarebbe stato necessario adottare contestualmente alla manovra “Salva Italia” misure congiunturali, cioè di effetto immediato, anche per sostenere la domanda e di conseguenza l’attività produttiva. Ciò sarebbe stato possibile ricorrendo anche in questo caso allo strumento fiscale per alleggerire il prelievo sui salari reperendo le risorse necessarie con ulteriori incrementi di tassazione sui soggetti con maggiore capacità contributiva. Per la ripresa dell’economia il Governo si è invece affidato a una politica di riforme strutturali ancora in gran parte inattuate e, in ogni caso, per loro natura destinate a essere inefficaci nel breve-medio termine. Vi è, quindi, una forte sfasatura temporale tra l’efficacia delle misure di risanamento finanziario e quella dei provvedimenti per sostenere l’economia. Nel primo caso si è adottato, infatti, un approccio congiunturale, nel secondo un approccio strutturale.
La ripresa del mercato dell’auto, come quella dell’economia reale, appare dunque oggi più che mai legata al superamento della sfasatura sopra accennata con l’adozione di misure congiunturali e, quindi, di effetto immediato anche per il sostegno della domanda. Dal mercato dell’auto non giungono tuttavia soltanto dati statistici negativi, ma anche qualche indicazione in controtendenza. L’Osservatorio Findomestic segnala che la propensione all’acquisto di autovetture nuove, dopo aver toccato il minimo storico in aprile, da maggio è in ripresa, sia pure modesta, mentre anche il clima di fiducia degli operatori del settore automobilistico determinato dal Centro Studio Promotor GL events da luglio è in moderato recupero dopo il minimo storico toccato in giugno. Questi deboli segnali, che non trovano ancora riscontro nei dati statistici, possono essere interpretati come indicazioni, da un lato, di un persistente interesse per l’automobile degli italiani e, dall’altro, di una manifestazione da parte degli operatori della volontà di mantenere il loro impegno per sostenere il mercato italiano dell’auto nonostante tutto. La maggior parte degli operatori sa di poter contare su novità di grande interesse messe a punto dalle case automobilistiche per cogliere le opportunità insite nelle prospettive di sviluppo del mercato mondiale dell’auto. L’offerta di vetture è infatti oggi quanto mai accattivante e, se cominciasse a delinearsi il superamento delle difficoltà dell’economia, si potrebbe assistere anche in Italia a una buona ripresa delle immatricolazioni.