Prime prove di ripresa per il mercato europeo dell’auto. In dicembre nell’area UE27+EFTA le immatricolazioni sono state 1.048.378 con un calo contenuto nel 2,7%. Il consuntivo dell’intero anno chiude a quota 13.785.698 con una contrazione, pure contenuta, del 4,9%. Molto meglio dell’intera area hanno fatto i tre paesi dell’EFTA (Islanda, Norvegia e Svizzera) che chiudono il 2010 in crescita del 15,9%. Leggermente migliore del risultato complessivo è stato anche quello dei paesi nuovi membri della UE che nel bilancio annuo accusano un calo del 3,2% e leggermente peggio della media europea ha fatto l’Europa dei 15, che è il mercato più consistente e chiude il 2010 a quota 12.556.892 immatricolazioni con un calo del 5,6%.
L’elemento più significativo nei dati diffusi oggi è la conferma del forte rallentamento della caduta delle vendite determinato dal progressivo esaurirsi della politica degli incentivi, caduta che ha interessato fortemente i due trimestri centrali dell’anno. Già in novembre il mercato europeo aveva fatto registrare una perdita del 6,5% contro il 16,1% di ottobre. La contrazione decisamente modesta (2,7%) di dicembre induce a ritenere che la ripresa per l’auto sia imminente anche in Europa. D’altra parte la situazione negativa nello scorso anno in Europa e in Italia è una anomalia nel mercato mondiale, che dovrebbe aver chiuso il 2010 con un livello di immatricolazioni mai raggiunto in passato e che dovrebbe chiudere ancor meglio il 2011. Merito soprattutto dei paesi del BRIC, ma va comunque sottolineato che praticamente tutti i mercati extraeuropei sono in forte crescita.
L’anomalia europea (ed italiana) è legata essenzialmente a due fattori. Il primo è costituito dagli incentivi statali particolarmente incisivi del 2009 che, grazie a questi aiuti, si è chiuso poco al di sotto dei livelli del 2008 (-1,6%). Il secondo fattore è la debolezza della ripresa economica, che nel 2010 non ha consentito all’Europa di saldare l’esaurirsi della politica degli incentivi con un recupero spontaneo della domanda sufficientemente forte.
Come risulta dai dati citati in apertura, il risultato del 2010 non è stato però particolarmente negativo. Il recupero di fine anno è dovuto essenzialmente al ritorno alla crescita del più grande mercato del continente, quello tedesco, che ha gradualmente smaltito l’effetto dopo incentivi e in dicembre fa registrare un incremento del 6,9%. La ripresa della Germania continuerà nel 2011, anno in cui la rete di protezione degli incentivi sarà stata definitivamente ritirata in tutta Europa. D’altra parte anche negli altri mercati del continente il quadro economico dovrebbe migliorare. Il clima di fiducia dei consumatori e delle imprese è infatti in forte ripresa e le attese per l’economia sono moderatamente positive. Anche per l’Europa, come per il resto del mondo, si profila dunque un mercato dell’auto in crescita nel 2011, sia pure con tassi inferiori a quello medio mondiale. Rimarrà quindi l’anomalia europea (ed italiana), ma sarà un po’ meno accentuata.