ANDAMENTO ANCORA PIATTO PER IL MERCATO EUROPEO DELL’AUTO

Nonostante i lievi segnali di risveglio in maggio e giugno

Con 1.545.879 immatricolazioni il mercato europeo dell’automobile fa registrare in giugno una crescita del 4,5%. Si tratta di un incremento in parte anomalo in quanto influenzato dall’andamento particolare del mercato italiano che pesa per il 16% sul totale delle vendite nel continente. In giugno il mercato italiano ha messo a segno una crescita del 18% dovuta però all’evasione di ordini arretrati accumulatisi a causa del lungo sciopero delle bisarche di maggio, sciopero che aveva determinato nel mese, sia in Italia che in Europa, un effetto contrario a quello che ora si verifica in giugno. Questi effetti si sono certamente compensati nel consuntivo del primo semestre, che chiude con 8.201.020 immatricolazioni e quindi con un calo del 1,1%.

Il mercato europeo dell’auto è dunque in una situazione complessiva di sostanziale stagnazione con lieve tendenza al miglioramento. E’ un andamento coerente con il quadro economico dell’area dell’euro ancora appesantita dal livello del cambio con il dollaro, penalizzata dal prezzo del petrolio e in generale fortemente ostacolata nell’adozione di politiche di rilancio dai vincoli del patto di stabilità.

Nel quadro generale del mercato automobilistico europeo non mancano però elementi in controtendenza. Tra i cinque maggiori mercati del continente, il più importante, quello tedesco, con un balzo del 8,2% in giugno porta il bilancio di metà anno a quota 1.696.797 vetture immatricolate e quindi del 2,5% al di sopra del livello del primo semestre del 2004. Negli altri mercati del gruppo dei cinque maggiori si conferma molto bene impostato il mercato francese (+2,7% in giugno; +5,6%nel primo semestre), mentre anche il mercato spagnolo, che ha corso molto negli ultimi anni, continua a crescere, sia pure con tassi contenuti (+1,8% in giugno; +2,6%nel primo semestre). In difficoltà, dopo vendite su livelli elevati per diversi anni, sono invece sia il mercato del Regno Unito che quello italiano.

Particolarmente interessanti sono i dati relativi ai paesi nuovi membri dell’Unione Europea che vengono pubblicati però soltanto per otto mercati (mancano Malta e Cipro). Complessivamente, questa area vale in termini di immatricolazioni poco più del 4% del mercato europeo, ma va tenuta in attenta osservazione perché le prospettive di sviluppo dovrebbero essere interessanti, Nel complesso di questi paesi, e in particolare nei due maggiori mercati (Ungheria e Polonia), le vendite di auto sono state in crescita fino ad aprile 2004, poi le immatricolazioni di vetture nuove hanno cominciato a risentire dell’importazione di “usato con chilometri zero» da altri paesi dell’Unione e del diffondersi di preoccupazioni legate al timore di possibili impatti negativi dell’entrata nell’Unione Europea. I dati del giugno scorso sembrano tuttavia accreditare la tesi di un attenuarsi dell’impatto di questi elementi sfavorevoli perché le immatricolazioni tornano a crescere in tutti i paesi dell’area con la sola esclusione, in giugno, della Repubblica Ceca, che però è in crescita nel primo semestre.