Nonostante gli incentivi ed il recupero degli indicatori di fiducia delle imprese
Secondo i dati pubblicati oggi da Anfia e Unrae in maggio i veicoli commerciali venduti sono stati 15.934 con un calo del 25,12%. Questa nuova pesante flessione segue i cali del 39,6% in gennaio, del 37% in febbraio, del 25,6% in marzo e del 30% in aprile. E’ quindi del tutto evidente che i nuovi incentivi in vigore dal 7 febbraio non riescono a fornire un impulso significativo alla domanda di veicoli commerciali. E ciò perché gli acquisti sono fortemente frenati dalla caduta della propensione agli investimenti da parte delle imprese, caduta legata, naturalmente, alla crisi globale, che, dopo aver investito il mondo della finanza interessa in maniera sempre più pesante l’economia reale.
La situazione appare particolarmente preoccupante anche sul piano dell’ambiente perché, in un contesto diverso, i nuovi e consistenti incentivi alla rottamazione e alle soluzioni ecologiche (metano e gpl) avrebbero dato un contributo notevole alla sostituzione dei veicoli commerciali più vecchi e più inquinanti usati anche per l’approvvigionamento delle strutture distributive nei centri storici e quindi in aree particolarmente sensibili per l’inquinamento. Dato il sostanziale fallimento degli attuali incentivi, la ripresa del mercato dei veicoli commerciali sembra dunque oggi legata quasi esclusivamente al recupero dell’economia. Da questo punto di vista occorre segnalare che l’inversione di tendenza, che si è verificata in aprile negli indicatori di fiducia delle imprese, ha trovato conferma in maggio per il settore della produzione manifatturiera ed estrattiva e per il settore dei servizi, ma non per quello del commercio.
E’ questa una ragione di più perché il Governo intensifichi l’impegno per sostenere la domanda di veicoli commerciali affiancando, nel quadro della fase due degli incentivi che si rende ormai indispensabile, nuove misure a quelle fin qui adottate. In particolare molto importante potrebbe essere un incremento del bonus previsto per gli incentivi alla rottamazione e l’introduzione di una Tremonti-ter, cioè di un nuovo provvedimento di agevolazione fiscale per gli investimenti in beni strumentali degli operatori economici. Resta comunque essenziale che si provveda anche per rendere operative le misure già previste per agevolare l’accesso al credito ed eventualmente che, su questo terreno, si mettano in cantiere nuovi e più efficaci provvedimenti.