ANCORA IN CALO IL MERCATO AUTOMOBILISTICO EUROPEO

I ripetuti aumenti del costo del denaro deprimono la domanda di auto

Ancora un dato negativo per il mercato automobilistico europeo. In maggio, secondo i dati diffusi oggi dall’Acea le immatricolazioni sono state 1.442.518 con un calo dell’1,6%. Negativo è anche il bilancio dei primi cinque mesi, che si chiude con 6.955.891 immatricolazioni e quindi con una contrazione dello 0,6%. I mercati nazionali europei per i quali l’Acea ha diffuso oggi i dati, possono essere chiaramente distinti in due grandi aree con andamenti nettamente differenziati. La prima area è quella dei 18 paesi dell’Europa occidentale e la seconda è quella dei paesi nuovi membri dell’Unione Europea. Nell’area dei 18 paesi del mercato occidentale le immatricolazioni nei primi cinque mesi fanno registrare un calo dell’1,3%, mentre vi è una crescita del 9,2% nell’area dei paesi nuovi membri UE, che vale però soltanto il 6,6% del mercato europeo complessivo.

Esaminando il quadro della prima area, quella dell’Europa occidentale, la domanda appare oggi sostanzialmente stagnante. Sul risultato complessivo dell’area influiscono però due andamenti anomali la cui somma algebrica è negativa e porta in rosso il bilancio complessivo dell’area. Il primo andamento anomalo è quello della Germania in cui le immatricolazioni anche in maggio accusano un pesante calo (-11,1%). E’ il quinto dato negativo consecutivo. Questo andamento è stato spiegato con l’entrata in vigore dell’aumento dell’Iva di tre punti dal primo gennaio, aumento che era stato annunciato e aveva determinato un anticipo di acquisti negli ultimi mesi del 2006. Dopo il quinto mese del 2007 ancora in forte rosso questa spiegazione non è più sufficiente ed evidentemente per la domanda di auto in Germania vi è un andamento di fondo negativo determinato, non solo dall’aumento dell’Iva, ma anche da altri elementi. La seconda anomalia nell’area dell’Europa occidentale è costituita dal mercato italiano che cresce e quindi consente di contenere le perdite nel bilancio complessivo delle immatricolazioni. La crescita è però dovuta agli incentivi alla rottamazione ed è comunque inferiore alle attese per un complesso di fattori, tra cui, in particolare, l’inasprimento della fiscalità sull’auto aziendale e una intonazione di fondo della domanda di auto tendenzialmente negativa.

Al di là delle situazioni anomale segnalate, il quadro degli altri paesi dell’Europa occidentale non è particolarmente esaltante. In maggio sono in calo Francia, Spagna e Regno Unito, che sono i tre mercati che, insieme a Germania e Italia, compongono il gruppo dei mercati maggiori. Gli altri paesi dell’area sono quasi tutti in calo, con poche eccezioni di portata limitata. In sintesi la domanda di autovetture in Europa occidentale è stagnante e ciò in contrasto con il quadro economico generale che appare in miglioramento. Secondo il Centro Studi Promotor sulla propensione all’acquisto di autovetture in Europa stanno incidendo in maniera sempre più significativa i continui rincari del costo del denaro decisi dalla Banca Centrale Europea. La domanda di automobili in tutta Europa è fortemente legata alla disponibilità di credito al consumo a buon mercato e l’aumento del costo del denaro costituisce dunque un fattore di freno molto importante per la vendita di auto.

Le buone notizie che vengono dai paesi nuovi membri della UE non sono sufficienti a compensare il risultato negativo dell’Europa occidentale, data la limitata incidenza dell’area sulle immatricolazioni complessive in Europa. Queste notizie vanno comunque registrate con soddisfazione perchè dimostrano che il processo di motorizzazione di massa sta decollando anche in questi paesi. E ciò appare tanto più evidente se si considera che questo processo sta avvenendo, non solo con l’acquisto di auto nuove, ma anche con un flusso importante di auto usate provenienti dagli altri paesi dell’Unione, tra cui l’Italia.