Creare strumenti idonei ed efficaci per accelerare la transizione verso il modello dell’economia circolare, attraverso il recepimento delle direttive europee e l’adozione di misure volte a favorire tutte quelle pratiche virtuose che permettono di ottenere importanti benefici ambientali, come ad esempio l’attività di ricostruzione di pneumatici.
È questo il messaggio che Stefano Carloni, presidente di Airp (Associazione Italiana Ricostruttori Pneumatici), ha lanciato in apertura del convegno “Non chiamatelo rifiuto! Sfide e prospettive per l’economia circolare” promosso da Airp, convegno che si è svolto ieri a Roma presso il MoMec Montecitorio Meeting Cent.
Il presidente Carloni ha sottolineato come l’economia circolare sia ormai da tempo al centro dell’agenda europea ed è sempre più presente anche all’interno del dibattito pubblico per il suo carattere strategico nel campo dell’economia, della sostenibilità ambientale e della gestione dei rifiuti.
“Un impulso significativo allo sviluppo dell’economia circolare – ha commentato Carloni – è senz’altro stato dato dal cosiddetto pacchetto Economia Circolare (ovvero le quattro direttive europee approvate nel maggio del 2018 dal Consiglio Europeo) che prevede per i paesi dell’Unione ambiziosi obiettivi di riciclaggio e di riduzione dei rifiuti, nell’ottica di promuovere una più generale transizione verso l’economia circolare. Il nostro Paese però, ad oggi, non ha ancora recepito tali direttive. La scadenza per il recepimento è a luglio del 2020 e auspichiamo pertanto che, a di fronte di questo obbligo, il decisore pubblico arrivi a creare strumenti efficaci per supportare un nuovo modello industriale”.
Carloni ha inoltre rimarcato come un importante e ulteriore impulso al tema dell’economia circolare sia arrivato recentemente dalla nuova Presidente eletta della Commissione europea, Ursula von der Leyen, nel suo discorso di apertura della seduta plenaria del Parlamento europeo del 16 luglio scorso. Carloni ha citato alcuni passaggi del discorso della Presidente von der Leyen, come ad esempio “la necessità per l’Europa negli Orientamenti 2019-2024 di attuare un processo di transizione equa e controllata verso un’economia a impatto zero, che passi prima di tutto dall’adozione di una nuova strategia industriale che porti l’Europa a essere leader mondiale nell’economia circolare e nelle tecnologie pulite, anche attraverso la decarbonizzazione dei settori industriali ad alta intensità energetica”.
Nel corso del convegno, moderato dalla giornalista Maria Leitner e a cui hanno partecipato esponenti delle Istituzioni ed esperti delle politiche ambientali e del settore dell’economia circolare, è emersa anche la richiesta da parte di Airp di introdurre un credito di imposta sulla spesa relativa all’acquisto di pneumatici ricostruiti: una misura di fiscalità ambientale utile a supportare la crescita della filiera della ricostruzione di pneumatici.
“Uno dei settori che da sempre rappresenta un perfetto esempio di economia circolare è quello dei pneumatici ricostruiti, in quanto il pneumatico di qualità nasce per essere ricostruito e quindi per essere utilizzato anche più volte, grazie al riutilizzo delle strutture portanti del pneumatico ancora integre alla fine del ciclo di vita“, ha affermato Carloni.
“La pratica della ricostruzione di pneumatici – ha sottolineato – è fondamentale per risparmiare materie prime, petrolio ed energia rispetto alla produzione di un pneumatico nuovo e consente di ridurre la produzione di PFU (pneumatici fuori uso), rallentando in modo considerevole il flusso di smaltimento dei pneumatici. Per questi motivi si tratta di un modello altamente strategico nel quadro dei sistemi produttivi odierni e soprattutto del futuro”.