AGOSTO IN RIPRESA PER IL MERCATO ITALIANO DELLE AUTOVETTURE (+8,54%)

Tira la domanda dei privati per i modelli con incentivi, in difficoltà l’auto aziendale

In agosto sono state immatricolate in Italia 84.560 autovetture con una crescita dell’8,54% sullo stesso mese del 2008 che, per la verità, aveva fatto registrare volumi di vendita molto depressi. La crescita di agosto segue gli incrementi del 12,4% di giugno e del 6,2% di luglio verificatisi dopo un inizio d’anno particolarmente negativo. I principali elementi di sostegno della domanda sono stati, anche nell’agosto scorso, gli incentivi alla rottamazione e all’acquisto di auto ecologiche. Lo conferma anche il fatto che in agosto, secondo le rilevazioni del Centro Studi Promotor, su dieci auto ordinate sei sono con incentivi. La ripresa delle immatricolazioni riguarda dunque soltanto le vetture che possono beneficiare di incentivi statali e che in gran parte appartengono ai segmenti più bassi dell’offerta delle case. Va inoltre segnalato che il recupero riguarda la domanda proveniente dai privati, mentre depressa rimane quella delle aziende.

Sul buon risultato di agosto ha probabilmente influito anche il miglioramento del clima di fiducia che si è delineato negli ultimi mesi. L’indicatore dell’Isae relativo ai consumatori, che è in crescita da aprile, ha fatto, infatti, registrare un ulteriore progresso in agosto. Anche l’indicatore relativo alle imprese manifatturiere ed estrattive, dopo il crollo verificatosi negli ultimi mesi del 2008 e nel primo trimestre del 2009, è da aprile in recupero e, pur mantenendosi su livelli inferiori all’indicatore relativo ai consumatori, in agosto si conferma in crescita. Il recupero di fiducia delle imprese non pare, tuttavia, sufficiente per ridare ossigeno al mercato dell’auto aziendale che avrebbe bisogno di stimoli specifici. Sempre in tema di fiducia, va detto che l’indicatore relativo agli operatori del mercato dell’auto, determinato dal Centro Studi Promotor, dopo il crollo di fine 2008-inizio 2009, ha subito un’impennata con l’entrata in vigore, il 7 febbraio scorso, degli incentivi alla rottamazione per poi ridimensionarsi e ricominciare, però, a crescere a partire da luglio.

Dall’inchiesta congiunturale mensile del Centro Studi Promotor emerge che in agosto migliorano le attese dei concessionari relative al volume complessivo di immatricolazioni che verrà realizzato nel 2009, volume che il Centro Studi Promotor prevede in 2.030.000 immatricolazioni, con un calo sul 2008 contenuto nel 6%. Qualora questo risultato venisse effettivamente raggiunto, il 2009, che è stato definito “anno orribile” per l’auto, chiuderebbe su livelli incomparabilmente migliori di quelli ipotizzati prima dell’adozione degli incentivi statali. E’ comunque il caso di sottolineare che nei Paesi che, come Francia e Germania, hanno investito nel sostegno alla domanda di auto risorse molto più consistenti di quelle stanziate dal Governo italiano, i risultati ottenuti sono già molto migliori di quelli acquisiti dall’Italia. Basti pensare che, mentre il consuntivo del 2009 a fine agosto per il nostro Paese evidenzia un calo sul periodo gennaio-agosto 2008 del 7,39%, nel primo semestre il mercato francese aveva avuto una crescita, anche se contenuta nello 0,2%, e quello tedesco era addirittura in crescita del 26,1%. Non a caso si sottolinea che il forte intervento di Francia e Germania per sostenere il mercato auto coincide con l’avvio della ripresa dell’economia di questi Paesi, mentre in Italia il recupero congiunturale stenta a delinearsi. Sia per l’economia che per il settore auto sarebbe quindi necessario un nuovo intervento del Governo italiano che dovrebbe privilegiare soprattutto il settore dell’auto aziendale. Le misure più efficaci potrebbero essere l’estensione agli autoveicoli e alle autovetture della Tremonti-ter recentemente approvata ed, inoltre, un forte impulso alla domanda si potrebbe avere rendendo – per un periodo di tempo limitato ma significativo – l’Iva interamente detraibile per gli acquisti di autovetture di tutti i soggetti titolari di partita Iva.