Mentre si confermano i primi segnali positivi per il quadro economico
In febbraio sono state immatricolate 134.697 autovetture con un incremento del 13,21% sullo stesso mese del 2014. Questo tasso di crescita conferma e rafforza il segnale positivo che è venuto dalle immatricolazioni di gennaio (+10,9%). Né si può escludere che i dati degli ultimi due mesi sottostimino l’evoluzione della domanda. E’ infatti possibile che una certa quota di immatricolazioni siano state rinviate per la carenza di targhe dovuta a fenomeni di accaparramento da parte di agenzie di pratiche automobilistiche. Questa situazione potrebbe aver penalizzato soprattutto le immatricolazioni a privati.
La crescita del mercato italiano è coerente con l’andamento positivo del mercato dell’Unione Europea, che in gennaio è pure in crescita (+6,7%), anche se con un tasso di sviluppo inferiore a quello fatto registrare in Italia. Il nostro Paese, tuttavia, nel 2014 accusava ancora un calo sui livelli ante-crisi (2007) del 45,4%, mentre per l’Unione Europea il terreno da recuperare era pari al 19,4%. Vi è anche da dire che la crescita del mercato italiano è largamente inferiore a quella di altri mercati della zona euro particolarmente penalizzati dalla crisi economica e dai “rimedi” imposti per superarla (austerity). Il mercato spagnolo è infatti cresciuto del 18,4% nel 2014 e del 27,5% nel gennaio scorso e quello portoghese è cresciuto del 34,8% nel 2014 e del 28% nel gennaio scorso. Anche il mercato greco è cresciuto a due cifre nel 2014 (+21,3%), ma in gennaio ha comunque accusato una contrazione (-8,4%).
Il primo obiettivo per il mercato italiano poterebbe essere quello di ottenere un tasso di crescita che si avvicini a quelli di Spagna e Portogallo. I concessionari interpellati dal Centro Studi Promotor nel quadro della sua inchiesta congiunturale mensile condotta a fine febbraio sono tuttavia ancora abbastanza cauti. Il 19% ipotizza nei prossimi mesi ulteriori aumenti delle vendite, il 72% si attende stabilità sui livelli attuali (ovviamente al netto dell’andamento stagionale) e un 9% teme che la domanda possa rallentare. Dalla stessa fonte risulta che il mercato è attualmente sostenuto dal lancio di nuovi modelli, dal contenimento dei prezzi delle vetture e dal calo dei prezzi dei carburanti, ma è fortemente ostacolato dalla situazione economica generale, che viene indicata dall’82% degli operatori come il maggior fattore di freno alla domanda di auto.
Proprio per il quadro economico vi sono stati però negli ultimi due mesi i primi segnali positivi e oggi l’Istat conferma che il calo significativo dei tassi di disoccupazione registrato in dicembre ha trovato conferma nei dati su gennaio. Il tasso globale di disoccupazione tra novembre e gennaio è sceso così dal 13,2% al 12,6%, mentre il tasso di disoccupazione giovanile tra i due mesi è passato dal 42,9% al 41,2%. Da segnalare anche che continua in febbraio il forte recupero della fiducia dei consumatori e delle imprese, mentre l’Istat prevede per il primo trimestre 2015 una crescita del Pil dello 0,1%. Taluni commentatori hanno affermato che con questa crescita saremmo fuori dalla recessione. Il segnale, se venisse confermato, sarebbe ovviamente positivo, ma per parlare di inversione del ciclo economico occorrono due trimestri in crescita, possibilmente con tassi superiori a quelli fin qui ipotizzati. La cautela è dunque ancora d’obbligo, ma si può certamente affermare fin d’ora che per l’economia italiana e per l’auto il clima è cambiato.
Bologna, 2 marzo 2015