In serie difficoltà anche il mercato dei 27 paesi UE e dell’EFTA (-13,5%)
Settembre difficile per le vendite di camion e bus. Secondo i dati diffusi oggi dall’Acea le immatricolazioni in Italia hanno accusato un calo del 28,2%. Si tratta della quindicesima contrazione consecutiva per un mercato che era debole nel secondo semestre 2011 ed è entrato decisamente in crisi nel 2012. Il calo di settembre è comunque lievemente inferiore alla contrazione media del bilancio dei primi nove mesi, contrazione che è del 34,6%.
Secondo il Centro Studi Promotor GL events vi è dunque un piccolo segnale di minor negatività, anche se è difficile al momento dire se sia significativo o meno. Di fatto la ripresa di un mercato di tipici beni di investimento come i camion e i bus (secondo le definizioni ufficiali: veicoli commerciali, veicoli industriali e autobus) è strettamente legata al recupero della fiducia delle imprese. Dalle ultime rilevazioni dell’Istat emerge che il clima di fiducia per gli operatori economici italiani è ancora su livelli decisamente depressi e quindi al di là dell’indicazione di minor negatività di settembre una ripresa non appare imminente.
La contrazione del 28,2% di cui si è detto per il settore italiano di camion e bus deriva da andamenti tutti fortemente negativi per i tre comparti che compongono il settore. In particolare in settembre in Italia si registrano contrazioni del 27,6% per i veicoli commerciali, del 34,1% per i veicoli industriali e del 26,6% per gli autobus.
L’Acea ha diffuso oggi anche i dati relativi ai trenta paesi UE27+EFTA. L’andamento delle vendite in quest’area è pure negativo, ma con cali molto meno accentuati di quelli italiani. In particolare in settembre si registrano contrazioni del 13,5% per l’intero settore dei camion e bus, del 13,3% per i veicoli commerciali, del 15,1% per i veicoli industriali e dell’8% per gli autobus. La tendenza è negativa sia per l’intero settore che per i tre comparti che lo compongono. Va inoltre sottolineato che il quadro è particolarmente sfavorevole nell’area euro. Infatti, considerando il mercato complessivo di camion e bus, il calo in settembre è del 18,8% per i paesi che hanno adottato l’euro, del 4,8% per i paesi dell’unione che non hanno adottato l’euro e del 7,2% per i paesi EFTA. Anche per i camion e i bus, come per le autovetture, l’epicentro della crisi è dunque nell’area euro, ma il contagio rischia di estendersi all’intera Europa e al mondo.